Sasso carta forbici: le zanzare CRISPR giocano a morra cinese

L’antico gioco che si fa con le mani è un’utile metafora per spiegare l’ultimo studio del gruppo di Andrea Crisanti sulla strategia dei drive genetici contro la malaria, pubblicato il 25 giugno su Nature Communications. Rock-paper-scissors. Le forbici, ovviamente, sono quelle della tecnologia di editing genomico CRISPR/Cas9, premiata con il Nobel per la chimica 2020. La carta è la sequenza bersaglio sul DNA, contro cui sono indirizzate le forbici genetiche. E il sasso?

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CRISPR Journal da leggere

Questo è davvero un numero con tanti articoli di interesse generale, su tutte le principali applicazioni di CRISPR. Imperdibile Fyodor Urnov, che con il suo martello Crispr e la falce dell’anemia, ragiona sui successi e sulle sfide degli interventi di terapia genica per le emoglobinopatie. Il direttore della rivista Rodolphe Barrangou analizza insieme a due colleghi le promesse (infrante) per un’agricoltura biotech sostenibile. Un gruppo di specialisti, tra cui Andrea Crisanti, propone un codice etico per i gene drive, basato su responsabilità scientifica, stewardship ecologica, coinvolgimento della società e condivisione dei benefici.

E se CRISPR diventasse un’arma biologica?

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Il Dipartimento americano della difesa finanzia un programma di ricerca che, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe ispirare la costruzione di armi biologiche basate su CRISPR. Nella migliore, rischia di alimentare fantasie complottiste e tecnofobiche. Il suo nome è Insect Allies e si basa sulla strategia degli HEGAA, agenti ambientali di alterazione genetica orizzontale. Sembra la trama di un film di fantascienza, invece è l’allarme suonato da un quintetto di genetisti ed esperti di diritto internazionale su Science. Continua a leggere

Biologia fai-da-te? Non così, grazie

Gabanelli

Milena Gabanelli ha dedicato una puntata di DataRoom ai kit Odin per la do-it-yourself biology. CRISPeR Mania ne aveva già parlato qui. Il nostro giudizio è che, pur non essendo così pericolosi come si potrebbe pensare, facciano più male che bene alle biotecnologie e dunque andrebbero vietati.

Un altro allarme su CRISPR? È la scienza, bellezza

keep-calm-and-sequence-dnaUn lavoro pubblicato su Nature Biotechnology da Allan Bradley e colleghi del Wellcome Sanger Institute in Gran Bretagna ha dimostrato che la forma classica di CRISPR, usata per editare cellule a rapida divisione, può causare riarrangiamenti piuttosto corposi del DNA in punti vicini al sito bersaglio. Possiamo considerarlo l’ultimo allarme su CRISPR, ma è anche una dimostrazione di come funziona la ricerca in biomedicina. Punto numero uno: nessuna tecnologia è perfetta, ma le migliori sono perfettibili. CRISPR appartiene a questa categoria, perché si tratta di una piattaforma biotech straordinariamente versatile e a rapida evoluzione. Quando leggiamo notizie del tipo “CRISPR causa questo o quel problema”, la prima domanda da fare è: di quale variante di CRISPR stiamo parlando? Perché ne esistono ormai molte, classiche o ad alta fedeltà, che agiscono sul DNA o sull’RNA, che tagliano per correggere o che correggono senza tagliare. In quest’ultimo caso, ad esempio, il problema non dovrebbe riguardare le varianti dette “correttori di basi”. Continua a leggere

La cover della settimana

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Maialino di due mesi il cui genoma è stato ingegnerizzato per inattivare i retrovirus endogeni porcini (PERV). L’animale deriva da una linea cellulare creata usando la tecnologia CRISPR per inattivare i PERV, la cui possibile trasmissione ha ostacolato la realizzazione di xenotrapianti efficaci. Questo lavoro affronta le preoccupazioni di sicurezza relative alla trasmissione virale tra specie e ci porta un passo più vicino a trapianti affidabili da maiale a uomo. (Photo: K. Fan/eGenesis)

Missione antiterrorismo: l’altra vita di CRISPR

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Si chiama “Safe genes”, ovvero geni sicuri, ed è il nuovo programma di ricerca sulle biotecnologie di ultima generazione finanziato dal Dipartimento della difesa degli Stati Uniti, attraverso l’agenzia Darpa, specializzata in tecnologie emergenti. Lo stanziamento, pari a 65 milioni di dollari nell’arco di quattro anni, verrà spartito fra sette gruppi che comprendono i massimi specialisti nel campo della correzione dei genomi: dalla co-inventrice di CRISPR Jennifer Doudna, in forze all’Università di Berkeley, al visionario genetista di Harvard George Church. Le ricerche finanziate sono rilevanti per  la sicurezza nazionale perché mirano a evitare che gli strumenti per l’editing genomico, cadendo nelle mani sbagliate, possano trasformarsi in una bio-minaccia. Ma il programma del Darpa è stato pensato anche per favorire lo sviluppo di applicazioni pacifiche, stimolando l’innovazione e contribuendo a risolvere i problemi di biosicurezza che potrebbero insorgere per qualche errore commesso in buona fede nei laboratori civili. Tra gli obiettivi dichiarati, infatti, rientra lo sviluppo di varianti di CRISPR sempre più precise e affidabili, e l’invenzione di sistemi di sicurezza che aiutino a controllare i “gene drive”, ovvero quegli acceleratori della diffusione di geni che sono una delle applicazioni potenzialmente più rivoluzionarie della tecnologia. Continua a leggere