Il summit di Londra e il fantasma di Hong Kong

La paziente simbolo delle terapie CRISPR, l’afroamericana Victoria Gray, ha parlato per la prima volta a un convegno scientifico, emozionando la platea di specialisti (credit The Royal Society)

La Human Genome Editing Initiative è arrivata al terzo – e forse ultimo – atto. Il primo summit (Washington 2015) si era svolto all’insegna dell’entusiasmo per l’invenzione di CRISPR, con lo scopo dichiarato di avviare un dialogo costruttivo tra scienza e società. La seconda edizione (Hong Kong 2018) è stata monopolizzata dall’annuncio della nascita in Cina dei primi esseri umani geneticamente modificati. La scorsa settimana gli specialisti riuniti nella capitale britannica (Londra 2023) hanno provato a superare lo shock e a concentrarsi sulle prossime sfide: allargare il ventaglio delle malattie trattabili, ridurre i costi delle terapie, semplificarle perché siano somministrabili ovunque nel mondo, raggiungere il maggior numero possibile di malati. (Continua su Osservatorio Terapie Avanzate)

CRISPR, la Russia e l’Ucraina

Questa foto vale come una piccola nota a margine della guerra in corso. L’ha postata su twitter uno dei pionieri dell’editing genomico, che vive negli Usa e lavora a Berkeley ma è nato e ha studiato a Mosca. Questo blog ha già parlato di lui, è Fyodor Urnov. Chi ha visto il bel docufilm su CRISPR “Human Nature” (è su Netflix) probabilmente se lo ricorda perché è il più entusiasta e il più simpatico di tutti. Stamattina sono andata a guardarmi i suoi tweet per vedere se stava commentando l’invasione dell’Ucraina. Ho trovato questo scatto in divisa, con questo commento: “1987 URSS: i miei compagni di plotone ed io, a 18 anni, per metà ucraini e per metà russi. Abbiamo legato profondamente. Ho imparato l’ucraino da Yura and Vitya (in basso al centro e a destra). La nostra amicizia è cresciuta sulla nostra affinità culturale ma ha celebrato e protetto le nostre differenze. Diversamente dalle atrocità di oggi.” Lui è il ragazzo al centro, quello senza berretto.

Una scomoda verità chiamata CRISPR N=1

Fyodor Urnov

A cosa serve saper editare qualsiasi mutazione, se il via libera richiede ogni volta anni di attesa e milioni di dollari? La scomoda verità di Fyodor Urnov al World CRISPR Day.

Il genetista di Berkeley è stato un pioniere dell’era avanti CRISPR ed è tuttora una delle voci più influenti del dopo CRISPR. È stato lui a inventare, insieme a due colleghi, l’espressione “editing genetico”, portandola sulla copertina di Nature nel 2005. La sua ultima lezione alla conferenza internazionale su CRISPR del 20 ottobre 2021 ha avuto l’effetto di una scossa. Urnov infatti ha dedicato solo pochi minuti a celebrare i successi ottenuti fin qui. Si è soffermato, invece, sui casi di due pazienti, portatori di mutazioni rarissime, che in teoria avrebbero potuto beneficiare dell’editing ma non hanno avuto questa chance. Perché nella pratica non esistono le condizioni per editare tutti i malati editabili. Urnov la chiama la sfida dell’N=1. (Continua su Osservatorio Terapie Avanzate)

CRISPR comics

Ha dato il via il celebre fumettista americano Randall Munroe, con una vignetta ironica sulle tipologie esistenti di articoli scientifici (Types of scientific paper). Diversi scienziati, tra cui il pioniere dell’editing Fyodor Urnov, si sono divertiti a riadattare il cartoon al proprio campo disciplinare. Qui vedete “Types of genome editing paper” e “Types of CRISPR paper”. Ma facendo una ricerca su Twitter ne troverete molti altri (Types of bioethics/chemical biology/plant science/…).

Chi pontifica sull’editing del QI?

Charles Murray si definisce “Marito, padre, scienziato sociale, scrittore, madisoniano. O forse ideologo di estrema destra, pseudoscienziato, malvagio”. In effetti la sua figura è indissolubilmente legata a un pessimo libro sul rapporto tra intelligenza e razza uscito negli anni ’90 e intitolato “The Bell Curve”. Ebbene, qualche giorno fa Murray è intervenuto su Twitter a proposito dell’editing genomico e della possibilità di usarlo per aumentare il quoziente intellettivo dei bambini, preannunciando lo sviluppo di un fiorente mercato. Le repliche sono arrivate numerose, tra confutazioni e sberleffi. Eccone una piccola selezione. Tra tutti, segnaliamo il pioniere dell’editing Fyodor Urnov, che ringrazia ironicamente Murray perché continua a fornire materiale utile per le sue lezioni su pontificazioni disinformate e pseudoscienza ideologica. “Grazie per 25 anni di aiuto nell’insegnamento @charlesmurray”.

CRISPR Journal da leggere

Questo è davvero un numero con tanti articoli di interesse generale, su tutte le principali applicazioni di CRISPR. Imperdibile Fyodor Urnov, che con il suo martello Crispr e la falce dell’anemia, ragiona sui successi e sulle sfide degli interventi di terapia genica per le emoglobinopatie. Il direttore della rivista Rodolphe Barrangou analizza insieme a due colleghi le promesse (infrante) per un’agricoltura biotech sostenibile. Un gruppo di specialisti, tra cui Andrea Crisanti, propone un codice etico per i gene drive, basato su responsabilità scientifica, stewardship ecologica, coinvolgimento della società e condivisione dei benefici.

I tweet più belli sul Nobel a CRISPR

Il più divertente il pioniere dell’editing Fyodor Urnov che scrive “io in questo momento” di fianco alla foto dei Beatles che saltano. Il più silenzioso Feng Zhang, che non tuitta da settembre. Eric Lander, accusato di aver sminuito il contributo di Doudna e Charpentier nella sua ricostruzione della scoperta-invenzione di CRISPR pubblicata su Cell, fa buon viso a cattivo gioco. Un signore come sempre George Church. Il tweet più storico è quello del Nobel ex-mentore Szostak che brinda alla Nobel neolaureata Doudna. Tutto sommato poche le lamentele per l’esclusione degli uomini di CRISPR: Zhang, Church, Mojica, Siksnys… Insomma anche su twitter è CRISPR mania!

Ereditabile o germinale?

Con qualche giorno di ritardo segnalo l’uscita del nuovo, atteso rapporto sull’editing germinale. Anzi no, sull’editing ereditabile (in coda al post spiego il perché di questo cambiamento lessicale). In breve, il rapporto si concentra sugli aspetti tecnici dell’editing effettuato ai primi stadi embrionali (e in futuro probabilmente anche nelle cellule sessuali che andranno a formare l’embrione), senza soffermarsi sulle questioni bioetiche e sociali.

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Carcere per le bimbe CRISPR, è giusto?

Il 2019 si è chiuso con la notizia della condanna a tre anni di detenzione per He Jiankui, il ricercatore cinese che ha usato CRISPR per far nascere le prime bimbe con il DNA modificato. Non è chiaro se nel computo sia compreso l’anno già trascorso agli arresti domiciliari da He, che non potrà più svolgere ricerche con embrioni umani e dovrà pagare una multa di 429.000 dollari. Anche due dei suoi collaboratori dovranno scontare una condanna in carcere, ma più breve.

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