Editare le colture per catturare più CO2

credit CSR wire

Ridurre drasticamente le emissioni di gas serra è indispensabile, ma non basta. Per contenere l’impatto della crisi climatica bisognerà anche ripulire l’atmosfera, almeno parzialmente, dall’anidride carbonica emessa. La prima buona notizia è che le piante fanno questo per natura, attraverso la fotosintesi: usano l’energia solare per fissare la CO2 producendo zuccheri. La seconda è che è stato avviato un ambizioso programma scientifico finalizzato a potenziare, con l’aiuto dell’editing genomico, sia la capacità di cattura che di immagazzinamento della CO2 in alcune specie di interesse agrario, a cominciare da sorgo e riso. (Continua su AgriScienza)

Gli stratagemmi CRISPR per la siccità

La resistenza alla siccità è uno degli obiettivi inseguiti con maggior determinazione dai genetisti vegetali. Una soluzione a portata di mano ancora non c’è ma il bilancio di tanti anni di ricerca è che esistono diversi percorsi che vale la pena continuare a esplorare. Se fosse possibile riassumere questo sforzo in un semplice slogan, le parole d’ordine sarebbero tre: testare, testare, testare. (Continua su AgriScienza)

Dai fagi ai borg, la nuova genetica è un inno a Darwin

Jill Banfield raccoglie un campione di acqua dall’East River in Colorado insieme a Kenneth Williams, per studiare la vita microbica dell’ecosistema. Da indagini come questa sono emerse le ultime sorprendenti scoperte: una nuova miniera CRISPR nei virus e una nuova classe di misteriose molecole in alcuni oscuri microrganismi del suolo (credit: Roy Kaltschmidt, Berkeley Lab)

La natura è la più grande inventrice: ha avuto miliardi di anni per fare esperimenti. Non c’è da stupirsi, dunque, che il mondo microbico sia sempre stato una fucina naturale di invenzioni biotech e continui a riservare sorprese ai genetisti. Questa volta ad accendere l’entusiasmo della comunità scientifica sono due lavori pubblicati da poco su Cell e su Nature dalla co-inventrice di CRISPR Jennifer Doudna e da un’altra scienziata di Berkeley che è considerata la più abile esploratrice della diversità molecolare microbica: Jill Banfield. Le loro strade si erano incrociate in modo fatale nel 2006, quando Doudna ha sentito pronunciare per la prima volta la parola CRISPR proprio dalla bocca della collega. (Continua su Osservatorio Terapie Avanzate)

CRISPR a Novara (tra salvataggi genici e disestinzioni)

Chiata Lalli e Anna Meldolesi dialogano al teatro Faraggiana di Novara, all’interno del ciclo di incontri curato da Telmo Pievani. L’appuntamento è il 13 novembre alle ore 11. Titolo: Invenzioni per il mondo. Abstract: Perché la tecnologia ci fa paura? Perché immaginiamo più spesso le conseguenze negative e non quelle positive? Dal taglio cesareo alle forbici genetiche, dalle tecniche per la riproduzione assistita ai salvataggi genetici dall’estinzione, un excursus su innovazioni passate e future.