Nuove tecniche genomiche: i risultati della consultazione UE

Il 29 aprile scorso la Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica online sull’opportunità di riformare il quadro regolatorio UE in modo da tenere il passo con gli avanzamenti scientifici e tecnologici. I risultati, diffusi sul sito della consultazione, fotografano una chiara maggioranza a favore di un ripensamento delle attuali regole, approvate quando le Nuove Tecniche Genomiche (NGT) come la mutagenesi mirata (ovvero CRISPR) non esistevano ancora. Ecco i dati principali, nella sintesi preparata da Cibo per la mente:

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Le nuove tecniche genomiche secondo la Commissione Europea

L’atteso rapporto è arrivato, e auspica una revisione della normativa che regolamenta gli OGM per tenere conto degli avanzamenti tecnologici. Commenteremo il documento in questo blog dopo averlo studiato con attenzione. Intanto vogliamo fornire ai lettori di CRISPeR Mania il link per leggerlo.

Piante CRISPR & clima: serve un nuovo Principio di precauzione

La rivista Global Food Security ha pubblicato un’interessante analisi di Sarah Garland (Earth Institute, Columbia University), che suggerisce di ribaltare la prospettiva sul Principio di precauzione, invocandolo per sostenere l’importanza delle nuove biotecnologie per l’agricoltura alle prese con la crisi climatica. Se si porta l’attenzione, com’è opportuno e doveroso, sulla minaccia rappresentata dai cambiamenti climatici, l’approccio precauzionale caro al movimento ambientalista e alle istituzioni europee può diventare un argomento fondamentale nella campagna a favore delle piante geneticamente editate.

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Coltiviamo il progresso: la raccolta firme per le new breeding techniques

L’iniziativa europea per una riforma del quadro giuridico europeo a sostegno dell’innovazione responsabile in agricoltura, lanciata da un gruppo di studenti master provenienti da otto stati membri dell’UE. tra cui l’Italia. L’obiettivo è raccogliere un milione di firme. Per saperne di più e aderire https://www.growscientificprogress.org/?lang=it

Le accademie tedesche chiedono nuove regole per CRISPR e OGM

Picture: Sisters of Design

Oggi le Accademie tedesche delle scienze e l’ente nazionale per la ricerca Deutsche Forschungsgemeinschaft (DFG) hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in risposta alla sentenza della Corte di giustizia europea che nel luglio del 2018 aveva equiparato le piante editate agli organismi transgenici. Per evitare che la ricerca e l’agricoltura vengano danneggiate da regole che non hanno solide basi scientifiche, la Germania propone una strategia di breve e una di lungo periodo.

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Proposta tedesca: la legge sugli OGM non si applichi quando l’editing è minimo

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La legislazione europea sulle piante geneticamente modificate va aggiornata, per restare al passo con le novità dell’editing genomico. Lo ha chiesto il Bioökonomierat, comitato consultivo sulla bioeconomia del Governo federale della Germania, dopo che la Corte di Giustizia UE ha stabilito che anche le tecniche più avanzate di correzione del DNA vanno regolamentate come l’ingegneria genetica. I 17 membri di questo organismo indipendente, creato nel 2009 per volere dei Ministeri della Ricerca e dell’Agricoltura, propongono un approccio differenziato, a seconda dell’entità e del tipo di correzioni genetiche apportate. Continua a leggere

In arrivo il verdetto UE. Quanto è verde il futuro di CRISPR?

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La sentenza della Corte di giustizia europea che dovrebbe contribuire a fare chiarezza sullo status giuridico degli organismi prodotti con la mutagenesi è attesa per domani, 25 luglio. Lo scorso gennaio il parere dell’Avvocato Generale Michal Bobek è stato variamente interpretato, ma molti continuano a sperare che il verdetto di questa causa (C‑528/16) possa aiutare la Commissione Europea a regolamentare in modo ragionevole le nuove biotecnologie verdi, e dunque anche le applicazioni agro-alimentari di CRISPR. Continua a leggere

OGM e CRISPR: le parole e le pietre

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Roberto Defez, sul blog della Fondazione Umberto Veronesi:

Sul quotidiano Repubblica del 12 maggio scorso, viene pubblicato un articolo a firma Elena Dusi in cui l’autrice racconta di aver prodotto un batterio Ogm usando un kit acquistato in rete. Oltre all’articolo c’è anche un video che accompagna il testo nella sua versione on line. La giornalista ordina un set analogo a quello che una volta era «Il piccolo chimico», un gioco per ragazzi, e quindi spiega la sua esperienza. Decide di portare il pacco in un vero laboratorio di ricerca all’Università di Tor Vergata (Roma) e di farsi aiutare dai ricercatori a decifrare le istruzioni che le consentano di condurre l’esperimento progettato: cambiare una singola base, un singolo nucleotide, nel Dna di un batterio. In pratica si deve introdurre una singola mutazione in uno specifico gene tra le migliaia di geni del più comune tra i batteri di laboratorio: Escherichia coli. L’esperimento alla fine, tra molte difficoltà, riesce e l’autrice riesce ad ottenere la mutazione ricercata. Anche se tra mille dubbi e perplessità e nonostante i tanti aiuti. Resta il dubbio di capire perché fare tutto questo. Di certo non era per fare pubblicità ad un kit commerciale venduto da una azienda statunitense. Sicuramente non era per mostrare che l’esperimento era facile da condurre visto che quasi non riusciva nonostante ci sia stato l’intervento di ricercatori esperti. (Continua qui)