
Il 29 aprile scorso la Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica online sull’opportunità di riformare il quadro regolatorio UE in modo da tenere il passo con gli avanzamenti scientifici e tecnologici. I risultati, diffusi sul sito della consultazione, fotografano una chiara maggioranza a favore di un ripensamento delle attuali regole, approvate quando le Nuove Tecniche Genomiche (NGT) come la mutagenesi mirata (ovvero CRISPR) non esistevano ancora. Ecco i dati principali, nella sintesi preparata da Cibo per la mente:
La consultazione ha analizzato 2.200 contributi ricevuti da 23 stati membri dell’UE e da 28 Paesi non UE. Il 79% dei partecipanti ritiene che le odierne norme della legislazione sugli OGM non siano adeguate per le piante ottenute mediante mutagenesi mirata o cisgenesi. Il 61% di coloro che hanno risposto alla consultazione si è espresso a favore di un approccio alla valutazione del rischio diverso da quello attuale nel quadro degli OGM e, di questi, il 34% ritiene che la valutazione debba avere requisiti adattati alle caratteristiche e al profilo di rischio di una pianta. Da evidenziare inoltre che il 23% dei partecipanti è di cittadinanza italiana, il secondo Paese più rappresentato alle spalle della Germania.