
CRISPR al Tempo delle Donne

Siamo stretti fra la crisi climatica conclamata e una crisi alimentare incombente, tentati dalla psicologia dell’inazione, alle prese con la necessità di ripensare il rapporto fra precauzione e innovazione. I tempi sono maturi per una scienza più ambientalista e per un ambientalismo più scientifico? Sono questi i temi scelti da Anna Meldolesi e Chiara Lalli per il loro dialogo del 6 giugno per Pianeta 2030, anche in streaming.
“Cucire. Cucinare. Impastare. Questi e altri verbi mutuati dall’esperienza storica delle donne nella gestione della casa vengono spesso applicati nel discorso pubblico ad azioni che niente hanno a che fare col cibo o il rammendo, ma che vi vengono ricondotte solo perché a compierle è una donna”, scrive Michela Murgia in un passaggio dedicato all’invenzione di CRISPR nel libro Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo sentire più (Einaudi 2001).
Continua a leggereLe piantine della varietà Sicilian Rouge sviluppate da una piccola società di Tokyo vengono distribuite gratis ai coltivatori amatoriali. Grazie a un taglio mirato sul DNA producono una maggior quantità di un amminoacido utile contro l’ipertensione.
Il debutto di CRISPR in campo agrario sta avvenendo in modalità slow. Non in una grande farm a coltivazione intensiva degli Stati Uniti, ma negli orti fai-da-te del Sol Levante. Le prime plantule di pomodoro geneticamente editate hanno iniziato a lasciare la Sanatech Seed di Tokyo ai primi di maggio, per essere recapitate gratuitamente agli oltre cinquemila cittadini che ne hanno fatto richiesta online.
Continua a leggereEsce oggi su Science un intervento firmato da 25 studiosi che propongono un esperimento inedito di tipo sociale. Far discutere delle problematiche relative all’editing un gruppo di un centinaio di persone che avrebbe l’onore e l’onere di rappresentare le opinioni del mondo. Scelti per rappresentare la popolazione globale in tutta la sua diversità, dovrebbero essere uomini e donne di ogni continente, differenti per età, livello di istruzione, appartenenze socio-culturali. Un po’ focus group, un po’ assemblea di condominio globale, un po’ super-giuria popolare.
Continua a leggereHo visto la prima stagione di Biohacker, la serie Netflix che narra un’oscura trama a tema biotech. Cercherò di limitare al massimo gli spoiler, per non rovinarvi i colpi di scena di queste sei puntate. Quello che mi interessa, più che altro, sono i personaggi: cosa ci dicono sull’evoluzione dell’immaginario? Quanto c’è di fresco e quanto di scontato nel modo in cui viene raccontata la ricerca nelle scienze della vita?
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