
Sta per debuttare negli Stati Uniti un mix di foglie rosse e verdi di brassica, geneticamente editate per piacere a una nicchia di consumatori interessati a piatti veloci, sani, sostenibili e di tendenza.
Continua a leggereSta per debuttare negli Stati Uniti un mix di foglie rosse e verdi di brassica, geneticamente editate per piacere a una nicchia di consumatori interessati a piatti veloci, sani, sostenibili e di tendenza.
Continua a leggereLa natura offre un ricco repertorio di enzimi e i laboratori fanno a gara per perfezionarli. Ecco gli ultimi arrivati nella cassetta degli attrezzi per l’editing genomico.
Dopo che Jennifer Doudna ed Emmanuelle Charpentier hanno inventato CRISPR, meritandosi il Nobel, altri ricercatori si sono dati da fare per reinventarla, sviluppandone nuove varianti che promettono di fare più cose e farle meglio. Una delle menti più creative impegnate in questa attività di riprogettazione molecolare è il ricercatore di origine cinese Lei Stanely Qi. Il suo laboratorio all’Università di Stanford è diventato una miniera di novità. Suo è stato il primo modello di CRISPR con le forbici disattivate deliberatamente, per trovare il bersaglio senza tagliare (dCas). Sua è anche l’ultima arrivata: una Cas miniaturizzata per poter entrare più facilmente nelle cellule di cui si vuole modificare il genoma. (Continua su Osservatorio terapie Avanzate)
La sfida del prossimo futuro sarà fondare una nuova classe di antivirali flessibili e ad ampio spettro ispirandosi alle strategie di difesa evolute nel mondo microbico.
Continua a leggereChi viene premiato ai prestigiosi Canada Gairdner Awards deve scegliere la musica che lo accompagnerà sul palco. Appena l’ho scoperto sono andata a cercare i video dei pionieri di CRISPR, insigniti nel 2016, e li ho messi insieme. Apre le danze (letteralmente) la co-inventrice (ora Nobel) Jennifer Doudna, con On the Sunny Side of the Street nella versione di Billie Holiday. Divertenti le mosse dei due pionieri che hanno scoperto come proteggere lo yogurt dagli attacchi virali usando il sistema CRISPR: Rodolphe Barrangou fa la sua bella figura in smoking al ritmo di Happy, by Pharrell Williams, mentre Philippe Horvath si scatena con un adattamento jazz di Mission Impossible. Non ho incluso Feng Zhang, che ha scelto la colonna sonora di Jurassic Park, perché non balla (ma chi vuole può vederlo qui). Chiude l’altra co-inventrice (ora Nobel) Emmannuelle Charpentier, ma non voglio rivelarvi la sua (sorprendente e azzeccatissima) scelta musicale. No spoiler, ma alla fine ho inserito il testo della canzone scelta dalla microbiologa più stilosa del mondo, perché sembra che sia stato scritto immaginando le future evoluzioni di CRISPR!
Buone notizie dagli Stati Uniti, che hanno approvato nuove regole per le piante geneticamente modificate. Per quanto riguarda l’uso di CRISPR, non sono necessari controlli mirati se il prodotto avrebbe potuto essere ottenuto anche attraverso gli incroci. Via libera dunque all’editing di poche basi, alle delezioni, e anche allo spostamento intragenomico di sequenze per facilitarne la trasmissione coordinata durante gli incroci.
Continua a leggereLa pandemia ha dimostrato che i classici tamponi basati sulla reazione a catena della polimerasi (PCR) non bastano più. Rappresentano il golden standard della diagnostica ma richiedono reagenti difficili da reperire durante un’emergenza globale come questa, macchinari costosi, competenze specialistiche e troppo tempo per l’esecuzione. Il futuro del settore diagnostico è nei test rapidi, possibilmente da fare anche a casa e auspicabilmente in multiplex. A che punto è la transizione? (Il mio articolo sul sito di Osservatorio Terapie Avanzate)
Fra tutte le possibili applicazioni di CRISPR si pensava che il primo prodotto a uscire dai laboratori per entrare nel mondo reale sarebbe stata una pianta. In effetti il debutto del mais waxy di Corteva è atteso entro il 2020. La pandemia però ha premuto sull’acceleratore del filone diagnostico, che ora può vantare il primo test basato su CRISPR approvato dalla Food and Drug Administration. A tagliare per prima il traguardo è stata la company fondata dal pioniere di CRISPR Feng Zhang, la Sherlock Biosciences. Per saperne di più suggeriamo i seguenti link: il comunicato stampa che annuncia l’autorizzazione e l’articolo del New York Times pubblicato pochi giorni prima del via libera.
La pandemia ha messo a nudo le carenze della diagnostica molecolare e sta dando una spinta all’innovazione. Per identificare rapidamente i positivi, anche quelli con pochi o nessun sintomo, i tamponi classici non bastano. Servono test più semplici, da effettuare in modo decentralizzato, anche con l’aiuto di CRISPR.
Continua a leggereCon l’emergenza coronavirus in corso servirebbero test diagnostici rapidi, economici e facili da usare. E CRISPR potrebbe dare una mano. La piattaforma Sherlock è un sistema sensibile e specifico, basato su una variante di CRISPR, che in questo caso non serve a modificare genomi ma a trovare il materiale genetico di virus, batteri o cellule tumorali e suonare l’allarme. Funziona anche per la Covid-19?
Continua a leggereDopo la magistrale interpretazione a cappella di Tim Blais, dopo gli auguri crispici in note diffusi da Nature, arriva il duello per il brevetto del secolo musicato e interpretato dal PhD Rob Nichols. Zhang versus Doudna, Broad Institute versus University of California Berkeley, in una parodia ispirata al musical “Hamilton”. Per la cronaca, Berkeley detiene ormai il portfolio di proprietà intellettuale più ricco e ha chiuso il 2019 con l’annuncio del ventesimo brevetto su CRISPR.