Povertà e malnutrizione: cosa può fare l’editing?

L’editing genomico è una tecnologia economica e versatile, alla portata dei centri di ricerca no-profit dei paesi in via di sviluppo. Si rivelerà uno strumento utile per aiutare tanti piccoli agricoltori a rompere il cerchio della povertà e per migliorare la salute delle popolazioni ancora afflitte da fame e malnutrizione? Ne ho parlato con Kevin V. Pixley, il responsabile delle risorse genetiche della rete no-profit della Rivoluzione verde (CGIAR) che ha avviato una collaborazione con l’istituto fondato dalla co-inventrice di CRISPR Jennifer Doudna (IGI). Oggi su AgriScienza.

Nuove CRISPR imprenditrici crescono

Navneet Matharu, Jenny Hamilton e Lin Du sono le prime tre bioimprenditrici finanziate dal programma per la parità di genere nel biotech voluto dalla co-inventrice di CRISPR Jennifer Doudna

Il programma di chiama Women in Enterprising Science (WIES) ed è frutto di una collaborazione tra l’Istituto sulla genomica innovativa (IGI) creato da Jennifer Doudna a Berkeley e la fondazione dell’imprenditrice di Hong Kong Solina Chau Hoi Shuen. L’iniziativa ha come scopo la promozione dell’imprenditoria femminile nelle biotecnologie emergenti, a cominciare da CRISPR che è stata inventata da due donne e continua a essere sviluppata da tante ricercatrici di talento (si veda la gallery pubblicata su questo blog l’8 marzo).

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