Sale l’entusiasmo per l’ultimo exploit e le azioni schizzano. Arriva lo studio deludente e le azioni crollano. Per quanto CRISPR sia giovane, ha già sperimentato più volte quanto la borsa sia volubile ed è inevitabile che accada ancora in futuro.
“Un preprint fa perdere milioni alle companies di CRISPR”, titola con qualche preoccupazione l’ultimo numero di Nature Biotecnology. La colpa qui è di bioRxiv e dell’allarme per le reazioni del sistema immunitario umano all’enzima taglia-DNA che è l’ingrediente fondamentale di CRISPR (Cas9). “Le azioni CRISPR guadagnano oltre 530 milioni”, festeggiava il 30 gennaio BioCentury. Il merito stavolta sarebbe stato, almeno in parte, di due lavori usciti su Nature Biotechnology, tra cui quello sulla nuova variante Cas9 ad alta precisione messa a punto dall’Università di Trento. “I titoli CRISPR affondano alla notizia che lo strumento per l’editing genomico può andare fuori bersaglio”, avvertiva a fine maggio Stat, un altro punto di riferimento del giornalismo biotech. A dare lo scossone, un contestatissimo studio uscito su Nature Methods di cui abbiamo già riferito .
CRISPR inizia a interessare anche gli investitori di casa nostra, come documenta il Wall Street Journal Italia. Ma investire nelle biotecnologie non è un gioco facile. “Quando scoppierà l’ultima bolla biotech? Lo abbiamo chiesto ad alcuni esperti”, titola questa settimana Stat, giocando d’anticipo. Il Nasdaq Biotech Index è più che raddoppiato dal 2013 e prima o poi dovrà cedere qualcosa, anche se non si prevede nulla di paragonabile allo scoppio della bolla genomica degli anni 2000. Salire e scendere è normale, basta saperlo.
Se le fake news possono incidere sui risultati elettorali, figuriamoci se uno studio, vero anche se prematuro o pieno di errori, non può far ballare le azioni di CRISPR. Il problema insomma non sono le pubblicazioni preprint diffuse da bioRxiv prima di essere sottoposte al controllo di qualità della peer-review. In fondo i peggiori allarmismi sugli OGM in passato sono stati alimentati da ricerche (fuorvianti anche se peer-reviewed) pubblicate su fior di riviste come Lancet e Nature. E nella breve storia di CRISPR, per il momento, bioRxiv ha fatto più bene che male, consentendo agli specialisti di replicare rapidamente agli allarmi infondati. Cavalcando l’onda di CRISPR si rischia qualche caduta, ma il ritornello dei Coldplay vale anche per l’editing in borsa. Nobody said it was easy.
(L’immagine è tratta dal cartoon “Genetic Engineering Will Change Everything Forever _ CRISPR)