Xenotrapianti: a che punto siamo?

La xeno-chirurga Jayme Locke e la xeno-immunologa Megan Sykes

David Bennett, il primo paziente trapiantato con un cuore di maiale geneticamente editato, è morto l’8 marzo scorso, due mesi dopo l’operazione, presumibilmente per colpa di un virus suino latente (un problema che non sembra difficile da risolvere con protocolli e screening più stringenti, come ho spiegato su Le Scienze tempo fa). Da allora sono proseguiti i trapianti sperimentali in pazienti in stato di morte cerebrale che avevano donato il proprio corpo alla ricerca. Dopo gli xenoreni con una singola modificazione genetica trapiantati alla fine del 2021, nell’estate del 2022 è stata la volta degli xeno-cuori con dieci modificazioni. Il bilancio è che il potenziale dell’approccio appare ancora alto, così come il morale degli specialisti.

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LE DONNE DI CRISPR – foto e fatti

Possono aver perso l’ultimo round nella battaglia sul brevetto fondante della tecnologia, ma Jennifer Doudna ed Emmanuelle Charpentier saranno ricordate per sempre come le inventrici di CRISPR. In diverse occasioni la biochimica di Berkeley ha raccontato com’è nato il suo desiderio di diventare scienziata, quando era ragazzina. Ha detto anche che un consulente scolastico provò a scoraggiarla, quando seppe che voleva iscriversi a chimica al college: “Le ragazze non fanno scienza”. Qualche decennio e molti brillanti esperimenti dopo, nel 2020, è arrivato il più grande dei riconoscimenti, il Nobel, e vale la pena notare che quello di Doudna e Charpentier è il primo assegnato a una coppia di donne. La biochimica statunitense e la microbiologa francese (da diversi anni al Max Planck di Berlino) rappresentano degli splendidi esempi per le ragazze interessate alla scienza. E l’Istituto fondato da Doudna (IGI) intende promuovere la causa con un incubatore dedicato all’imprenditoria femminile nella genomica. In genetica si parla di effetto del fondatore quando in una popolazione sono diffuse caratteristiche particolari che erano casualmente presenti in chi l’ha fondata. Qualcosa di simile potrebbe essere accaduto anche alla scienza di CRISPR, un campo di ricerca aperto da due donne e che continua ad attrarre grandi talenti femminili. In occasione dell’8 marzo vi presentiamo una carrellata con alcune delle scienziate più brillanti che stanno contribuendo a realizzare le promesse dell’editing genomico. Per una colonna sonora a tema, suggeriamo il rap Women in CRISPR.

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