
Dicembre è tempo di classifiche e bilanci. STAT News, che negli ultimi anni si è affermata come una delle testate più vivaci e autorevoli nel campo delle scienze della vita, è andata alla ricerca dei giovani talenti che potrebbero diventare le prossime superstar della ricerca. Nella sua rosa compaiono tre specialisti CRISPR. Non poteva mancare Andrew Anzalone, del Liu Group, a cui si deve l’invenzione del prime editing (una Cas9 ibrida, perché fusa a una trascrittasi inversa, e doppiamente programmabile, perché l’RNA non fa solo da guida ma anche da stampo). Poi c’è Jennifer Hamilton, del Doudna Lab, che lavora per risolvere un problema cruciale per la terapia genica del futuro: mettere a punto dei vettori efficienti per portare il sistema CRISPR dentro alle cellule. Il trittico è completato da Cameron Myhrvold, che sta per lanciare il proprio gruppo a Princeton. C’è la sua firma dietro al super-chip Carmen, Cameron infatti lavora con un enzima della famigla Cas (il numero 13) per identificare i virus e distruggerli.
Se tutto ciò rimane teoria per paure legate all’etica o alle leggi di mercato ( Case farmaceutiche che devono smaltire i “vecchi” farmaci). I tre scienziati non hanno molte ragioni di sorridere. Passare alla clinica SUBITO! O subito dopo la fase sulla sicurezza.
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la ricerca ha bisogno di tempo per trasformare le idee brillanti in cure efficaci e sicure, ma sta procedendo bene (se c’è qualcosa che ha rallentato le sperimentazioni cliniche quest’anno è la pandemia)
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