Xenotrapianti, cresce l’attesa per il primo trial

Non esiste ancora un consenso sul modo migliore per umanizzare gli organi di maiale ma i recenti progressi hanno convinto l’agenzia americana Fda a dare il via libera.

Il primo trial clinico coinvolgerà 6 persone e, se i risultati saranno positivi, potrà estendersi a 44. La sopravvivenza a sei mesi dallo xenotrapianto sarà considerata un indicatore di successo, anche se non è chiaro in quanti casi dovrà essere raggiunto questo traguardo. In attesa che cominci la sperimentazione – autorizzata a febbraio dall’ente competente Usa – gli occhi sono puntati su Timothy Andrews, che oltre quattro mesi fa ha ricevuto un rene di suino editato, grazie a un’autorizzazione una tantum in regime compassionevole. L’uomo ha battuto il record detenuto in precedenza da Towana Looney (quattro mesi e 9 giorni con uno xeno-rene) e, nel momento in cui scriviamo, sta bene. (Continua su Osservatorio Terapie Avanzate)

Record di sopravvivenza: la prima persona al mondo con un organo di maiale da più di due mesi

Al centro la paziente Towana Looney, a sx e a dx i chirurghi a capo del team che l’ha operata, Jayme Locke e Robert Montgomery (Credit: Mateo Salcedo/NYU Langone Health)

I pazienti trapiantati con uno xeno-organo prima di lei erano arrivati all’intervento in condizioni disperate, probabilmente è anche per questo che nessuno di loro è mai sopravvissuto per più di due mesi. Towana Looney in confronto era più sana quando ha ricevuto il rene suino editato per ridurre il rischio di rigetto, ha potuto beneficiare delle conoscenze accumulate con i primi tentativi, e il 25 gennaio ha festeggiato in buona salute il record dei sessanta giorni.

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Il primo trapianto CRISPR da maiale a essere umano

Questa e altre foto dell’intervento, scattate da Joe Carrotta, sono disponibili sul sito del centro NYU Langone Health

Un rene suino, geneticamente editato per ridurre il rischio di rigetto immediato, è stato collegato al corpo di una donna in morte cerebrale. Nei tre giorni del periodo di osservazione, secondo il chirurgo a capo del team, l’organo ha funzionato bene. Per il settore degli xenotrapianti potrebbe essere un nuovo inizio, lungo una strada ancora ricca di incognite.  

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