
Ricevere le attenzioni di Walter Isaacson è un’altra medaglia che Jennifer Doudna può appendersi al camice. Biografo e giornalista appassionato di storia, Isaacson è una delle penne più influenti degli Stati Uniti (tra le altre cose ha guidato la CNN). Prima di dedicarsi all’inventrice di CRISPR ha ritratto Steve Jobs, Leonardo da Vinci, Albert Einstein, Benjamin Franklin e Henry Kissinger, arrivando al grande pubblico senza dispiacere ai lettori raffinati.
Ora sceglie per la prima volta una donna, e per la prima volta si misura con la biologia. Anche se a essere onesti “The code breaker” non è una vera e propria biografia di Doudna: il libro si sofferma su Jennifer più che sulle altre figure chiave della saga di CRISPR (a mio avviso giustamente), ma racconta un’impresa corale (e anche questo è un bene).
Isaacson ha avuto accesso a materiali di prima mano, ha potuto aggirarsi nei laboratori dove CRISPR è nata e cresciuta, ha passato un bel po’ di tempo con la protagonista, i suoi compagni di avventura e i suoi rivali. La lettura perciò regala sorprese anche a chi, come me, ha già divorato tanti, se non tutti, i libri pubblicati su CRISPR. La scienza dell’editing è ben raccontata da Isaacson, ma non è questo che rende il libro speciale. Alcune fotografie sono delle chicche. Il vero valore aggiunto, comunque, sta nelle confidenze. Non tante, ma rivelatrici.
Ricordi privati della famiglia Doudna, il percorso interiore che ha portato Jennifer a scegliere la carriera di scienziata, il rapporto con l’amato padre che la considera il figlio maschio che non ha mai avuto, i frammenti di vita che influenzeranno la sua visione sulla questione di genere. Il libro di James Watson, che Jennifer ha ricevuto da ragazzina, lo ritroviamo anche nella cameretta di altri futuri pionieri di CRISPR: che piaccia o meno, ha acceso la scintilla in una generazione di ricercatori.
“La doppia elica” ha avuto un effetto inaspettato su Doudna: i riferimenti di Watson a Rosalind Franklin sono intrisi di sessismo ma lei, leggendoli, realizza per la prima volta che le donne possono diventare delle grandi scienziate. Quando sta per andare al college il suo tutor le consiglia di lasciar perdere la chimica, la scienza non è roba da ragazze. Lei per un attimo teme di non farcela, sta per cambiare rotta e studiare francese: adora Parigi, e questo giocherà un ruolo nella relazione con la co-inventrice di CRISPR, Emmanuelle (Manue) Charpentier. Poi però, per fortuna, Jennifer preferisce l’RNA alla Tour Eiffel.
Non mancano le rivelazioni su amicizie, rivalità, sgambetti fatti e ricevuti per tagliare prima qualche traguardo in termini di pubblicazioni, premi e brevetti. Nessuno ha mai indagato bene, prima di Isaacson, sul perché le strade di Jennifer ed Emmanuelle si siano separate dopo il lavoro che ha segnato la nascita di CRISPR ed è valso loro il Nobel. Chi ha chiamato insistentemente l’altra il giorno in cui Stoccolma ha dato l’annuncio, restando senza risposta per ore? Quante probabilità ci sono che tornino a collaborare? Perché Doudna non ha messo il suo nome sotto la proposta di moratoria sull’editing degli embrioni firmata da Charpentier insieme a Eric Lander e altri? Come mai ha lasciato la prima società biotech fondata insieme agli altri pionieri? E già che ci siamo, lo sapevate che George Church si è sentito tradito da Feng Zhang?
In questo libro gli appassionati di CRISPR troveranno la risposta a queste e altre domande, oltre a un lungo approfondimento sulla pandemia vista dal punto di vista di CRISPR. Non vi anticipo altro, ma una cosa voglio dirla, a scanso di equivoci: Zhang ne sce maluccio, Church molto bene, quanto alle due vincitrici del Nobel, beh, Jennifer Doudna si conferma come una scienziata a cui piace collaborare ma anche competere, mentre Emmanuelle Charpentier resta una figura difficile da decifrare. CRISPR è un argomento bellissimo da raccontare anche perché i suoi pionieri sono figure tridimensionali dal punto di vista narrativo. Entrare nel mondo delle loro relazioni è appassionante come assistere a un grande esperimento di laboratorio.
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