
Domande di brevetto con estensioni in nuove aree geografiche presentate nel mondo. I dati relativi a 2018 e 2019 sono incompleti. A causa del ritardo nella pubblicazione delle domande negli Usa, la maggior parte delle patent application conteggiate sono in Cina. (fonte IPStudies/The Scientist)
Secondo la società svizzera IPStudies, nel mondo sono state presentate oltre 12.000 domande di brevetto relative alla tecnologia CRISPR, raggruppate in circa 4.600 famiglie. Con l’espressione “famiglia di brevetti” si intendono tutte le domande che corrispondono a una singola invenzione e coprono differenti regioni geografiche. Il conteggio risulta impressionante anche se ci limitiamo ai brevetti già approvati, che sono più di 740. Oltre la metà di questi sono stati concessi in due paesi. Indovinare quali è fin troppo facile: Cina e Stati Uniti.
I soggetti pubblici e privati che dominano il panorama brevettuale di CRISPR sono Università della California (UC) e Broad Institute di Boston (dove la tecnologia è stata rispettivamente inventata e adattata alle cellule eucariotiche), l’Accademia cinese delle scienze, la DuPont che primeggia nelle applicazioni agrarie, la società biotech Editas che ha tra i suoi fondatori ricercatori di Broad e UC.
La sfida per il brevetto fondativo sul classico sistema incentrato sull’enzima Cas9 è ancora in corso e ha incoraggiato lo sviluppo di sistemi alternativi. Attualmente esistono enzimi CRISPR di circa 50 tipi, tra cui Cpf1, C2c2, CasX e CasY.
Il punteggio parziale registrato ai patent office statunitense ed europeo è di 34 brevetti attribuiti al gruppo di Boston e 10 a quello californiano. Per saperne di più, si consiglia la lettura di The Scientist.