In commercio non ci sono ancora piante modificate con l’editing genomico. Ma se ne trovaste una sugli scaffali del supermercato, accanto alla controparte OGM e a quella convenzionale, quale acquistereste? E a che prezzo? Un gruppo di economisti dell’Università dell’Arkansas lo ha chiesto a un campione di persone in 5 paesi che finora hanno mostrato atteggiamenti diversi sulle biotecnologie agrarie (Stati Uniti, Canada, Belgio, Francia e Australia), interpellando oltre 400 persone in ogni paese.
Aaron Shew e colleghi hanno scelto il caso potenzialmente più difficile per il loro studio pubblicato su Global Food Security. Come specie, infatti, hanno puntato sul riso, che arriva quasi direttamente dal campo al piatto, con un processamento minimo, e dunque potrebbe incontrare maggiore ostilità nelle varianti geneticamente modificate. Come tratto, inoltre, hanno scelto la resistenza all’erbicida glifosato, che pur essendo apprezzata dagli agricoltori è da sempre nel mirino degli ambientalisti e non conferisce vantaggi immediatamente riconoscibili dai consumatori. Ai soggetti interpellati, dunque, è stata prospettata la possibilità di comprare tre varietà di riso: convenzionale, CRISPR resistente al glifosato e OGM resistente al glifosato.
Ne è venuto fuori che una percentuale non trascurabile di persone mangerebbe entrambe le varietà biotech (hanno risposto così rispettivamente il 56, 47, 46, 30 e 51% delle persone in Usa, Canada, Belgio, Francia e Australia). Tra le persone che si sono dichiarate disponibili nei confronti di una sola delle due tecnologie, CRISPR ha battuto gli OGM (più nettamente in Francia, meno in Australia). Per studiare la disponibilità a pagare, i ricercatori si sono concentrati sulle persone aperte a entrambe le tecnologie. Ebbene questi potenziali consumatori non hanno fatto differenze. Lo sconto che li convincerebbe ad acquistare una variante dichiaratamente biotech, preferendola al riso convenzionale, è lo stesso sia per il riso CRISPR che per quello transgenico (tra 2 e 8 euro al chilo).
La speranza che la percezione pubblica di CRISPR sia sostanzialmente diversa da quella dei vecchi, contestati OGM, dunque, potrebbe risultare mal riposta. Certo si possono contestare le definizioni utilizzate dai ricercatori per presentare ai soggetti le tre opzioni: convenzionale, CRISPR e OGM (*). Si può criticare anche la scelta del tratto studiato: una pianta modificata per difendersi da sola da un parassita senza bisogno di pesticidi, ad esempio, potrebbe trovare accoglienza migliore di una pianta modificata per utilizzare un unico erbicida ben caratterizzato ma al centro di accese polemiche.
Il messaggio principale, comunque, ci sembra un altro: se due prodotti hanno caratteristiche uguali, vengono percepiti come di uguale valore, anche se sono stati sviluppati in modo differente. Che si tratti di transgenesi o di editing genomico, sempre una modificazione genetica è. Molti potenziali consumatori, apparentemente, sono d’accordo con la maggioranza degli specialisti: non ha senso discriminare le nuove varietà in base alle tecniche usate per produrle, meglio discriminarle in base alle caratteristiche finali dei prodotti.
Il corollario è che la direttiva europea sugli OGM non dovrebbe essere soltanto ritoccata qua e là, a seguito della sentenza della Corte di Giustizia UE, ma ripensata dalle fondamenta. Probabilmente coloro che in passato hanno rifiutato gli OGM non accoglieranno a braccia aperte CRISPR nel prossimo futuro. Ma a ben vedere il segmento di mercato rappresentato dalle persone disponibili a consumare entrambe le opzioni è sostanzioso. Il problema, dunque, è disporre di regole che consentano alle nuove varietà di arrivare, opportunamente etichettate, alla commercializzazione.
(*) A metà delle persone sono state fornire solo delle brevi indicazioni, all’altra metà sono state date informazioni più dettagliate. Nel secondo gruppo si è ridotto il gap relativo alla “willingness to pay” in Usa e Australia, ma non negli altri paesi. Ecco a seguire le informazioni fornite nei formati breve e lungo.
Riso Convenzionale (breve): varietà di riso non geneticamente modificata (non-OGM) prodotta in modo convenzionale con controllo convenzionale delle infestanti.
Riso CRISPR (breve): varietà di riso CRISPR non geneticamente modificato (non-OGM) con resistenza al glifosato per il controllo delle infestanti.
Riso OGM (breve): varietà di riso geneticamente modificato (OGM) con resistenza al glifosato per il controllo delle infestanti.
Riso Convenzionale (lungo): Il riso prodotto in modo convenzionale non è geneticamente modificato (non-OGM) né geneticamente editato. Alcuni erbicidi sono spesso usati per controllare le popolazioni di infestanti dopo la semina in modo che la pianta di riso non debba competere con le infestanti e possa produrre alte rese. Tuttavia, il controllo delle infestanti è limitato perché gli erbicidi che uccidono le erbacce possono danneggiare o uccidere anche la pianta di riso. Questo può limitare la capacità degli agricoltori di ottenere alte rese quando le popolazioni di infestanti si diffondono nei campi di riso. Gli erbicidi usati nel controllo convenzionale delle infestanti variano per quanto concerne i livelli di tossicità per l’uomo e per l’ambiente.
Riso CRISPR (lungo). Il riso CRISPR resistente al glifosato è stato editato nel genoma, non geneticamente modificato (non-OGM), per resistere all’erbicida chiamato glifosato. La tecnologia CRISPR ri-sequenzia il DNA del riso in moda da creare la resistenza al glifosato. Questo viene fatto senza inserire DNA proveniente da altri organismi. Quando il riso CRISPR è spruzzato con il glifosato, resta illeso, mentre le infestanti intorno sono eliminate. Il riso CRISPR resistente al glifosato è digerito naturalmente dal corpo umano. Essendo una tecnologia emergente, il riso CRISPR è in corso di valutazione per la produzione commerciale. Il glifosato ha bassi livelli di tossicità per l’uomo e per l’ambiente.
Riso OGM (lungo). Il riso OGM resistente al glifosato è stato geneticamente modificato (OGM) tramite l’inserzione di un gene batterico nel genoma del riso. Questo gene, proveniente da un altro organismo, crea resistenza a uno specifico erbicida detto glifosato. Quando il riso OGM è spruzzato con il glifosato, resta illeso, mentre le infestanti intorno sono eliminate. Il riso OGM resistente al glifosato è digerito naturalmente dal corpo umano. Essendo una tecnologia emergente, il riso OGM è in corso di valutazione per la produzione commerciale. Il glifosato ha bassi livelli di tossicità per l’uomo e per l’ambiente.