Sono oltre 60 i pareri ufficiali sull’editing degli embrioni pubblicati dalla comunità internazionale (senza contare quelli italiani). Carolyn Brokowski, della Yale School of Medicine, li ha letti e analizzati sul nuovo numero del CRISPR Journal. Basta un colpo d’occhio al suo grafico a torta per farsi un’idea delle posizioni in campo.
Il 54% dei documenti considera la correzione ereditabile di geni umani inammissibile allo stato attuale delle conoscenze, ma l’11% non la esclude in futuro e il 5% è disposto a esplorare ulteriormente questa possibilità. Ma la lettura dell’intero articolo (corredato da una utilissima tabella) è altamente consigliabile. Secondo l’autrice, le inconsistenze e le ambiguità abbondano, ma in fondo è inevitabile: “la proliferazione di dozzine di pareri è un primo passo ragionevole verso la solidificazione e la formalizzazione delle posizioni della comunità globale”, che sono destinate a ispirare leggi e regolamenti nazionali e internazionali. Il panorama bioetico è in movimento, come scrivevo sul Tascabile, e l’analisi di Brokowski dimostra che c’è ancora molta strada da fare.