di Luca Carra
Immaginiamo degli studiosi che conducono ricerche sui sistemi di difesa dei batteri dall’aggressione dei virus: apparentemente quanto di più “di base” si possa immaginare nella ricerca scientifica. Poi succede che una coppia di brillanti ricercatrici compia il salto che porta questo filone di ricerca a generare uno strumento capace di cambiare l’uomo, le piante e gli animali, a correggere e manipolare il patrimonio genetico con la finezza di un correttore di bozze. Lettera per lettera. Nel 2012 l’editing genomico che risponde all’acronimo CRISPR/Cas9 conquista le pagine di Science con un primo articolo che suggerisce proprio questo: adottare il macchinario molecolare dei batteri per operazioni di taglia-incolla di sequenze geniche potenzialmente in grado di estirpare malattie, consentire trapianti da animale a uomo senza rigetto e infezioni, creare piante più produttive e resistenti. Tutto questo senza necessariamente inserire geni estranei. Schivando in qualche modo la sindrome anti OGM. Di questo capolavoro parla il libro di Anna Meldolesi, biologa e giornalista del Corriere della Sera, che riesce a condurre il lettore nella decifrazione di un’impresa scientifica che nel titolo richiama l’azzardo estremo dell’autopoiesi: “E l’uomo creò l’uomo”. (Continua qui)