Ciak si gira. CRISPR filmata in tempo reale (wow!)

Il miglior film che abbia visto negli ultimi anni. Sono senza parole. Strabiliante. Super cool. Oltre tremila retweet e decine di commenti estasiati, è questo il bottino incassato su Twitter da Hiroshi Nishimasu (Università di Tokio), con il primo video che mostra CRISPR in azione in tempo reale. Questa volta non è una ricostruzione artistica, non si tratta di un’animazione. E’ proprio lei: la proteina Cas9 ripresa mentre fa il suo lavoro.

Appare come una macchia dorata su sfondo nero. Saldamente legata alla sequenza bersaglio individuata dalla sua guida di RNA. Guardate la freccia rosa, indica il dominio enzimatico che assume la configurazione attiva e zac, taglia il DNA. Qualche secondo più tardi la freccia azzurra indica il DNA che si stacca, come una corda recisa. Quello che accade dopo dentro alle cellule sottoposte a editing è noto: si metterà in azione il macchinario di riparazione cellulare, che salderà la lesione in modo casuale oppure secondo dettagliate istruzioni impartite dai ricercatori con uno stampo di DNA.

Sapevamo che CRISPR agisce così, ma un conto è sapere, sulla base di dati e modelli, un conto è avere l’intera sequenza che scorre davanti agli occhi. C’è l’entusiasmo delle prime volte, e c’è la meraviglia per la capacità della scienza di indovinare quel che accade anche prima di poterlo vedere. Questo piccolo (stra)ordinario miracolo scientifico è stato reso possibile dalla microscopia a forza atomica: una minuscola punta metallica si è mossa avanti e indietro sulla superficie della Cas9 per scansionarla abbastanza velocemente da generare un filmato, ma abbastanza delicatamente da non interrompere l’editing (il procedimento è stato pubblicato su Nature Communications).

E pensare che questa proteina è più o meno cento Å per cento Å per cinquanta Å, nelle tre dimensioni della spazio (un ångström equivale a un decimo di miliardesimo di metro). Grandicella per essere una molecola, ma comunque piccolissima. A settembre l’ho descritta così su Micromega: “Non è iconica come il DNA, ma bitorzoluta. Non è platonica come un cristallo di neve, ma di una bellezza materica che nessuno è ancora riuscito a raccontare bene. Forse ci vorrebbe uno Steven Jay Gould della cristallografia, capace di spiegare le forme della vita parlando di archi, pennacchi, cattedrali come ha fatto tanti anni fa il grande paleontologo”. Figure dello spessore di Gould non se ne vedono in giro, ma un breve filmato, tremolante e sfocato, ha saputo trasformare un fatto noto di chimica in pura emozione. Nel 1611 Keplero dedicò un saggio ai fiocchi di neve e ai loro sei angoli (Strena seu de nive sexangula). Altri, dopo di lui, hanno notato che in quei minuscoli capolavori di geometria si può riconoscere l’eleganza delle leggi della fisica. La simmetria e l’unicità di ogni fiocco di neve sembrano parlare dell’universo intero. A me piace pensare che nella forma irregolare delle proteine e in queste immagini della Cas9 si possano scorgere la complessità potente e minuziosa dell’evoluzione darwiniana e tutta la bellezza terrena della biologia.

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