“Questa volta l’hanno fatta grossa. Così potrebbe sembrare dal titolo del bel libro che Anna Meldolesi ha scritto sulla nuova metodologia CRISPR. Non c’è dubbio che il metodo CRISPR sia estremamente potente e per la prima volta consenta di modificare in maniera apparentemente illimitata il nostro genoma con un’accuratezza estremamente superiore a qualsiasi tecnologia usata finora” (Piero Benedetti, L’Indice)
“Se fosse un hacker è come passare da infettare il computer di una singola vittima ad accedere alla mailing list di tutti i suoi contatti. Se fosse un liceale è come passare da avere sulla rubrica i singoli numeri di ogni compagno di classe a disporre di un gruppo WhatsApp. Se fosse un direttore d’orchestra è come passare dal dirigere un quartetto ad un’orchestra sinfonica” (Roberto Defez, L’Indice)
“Meldolesi compie un lavoro preziosi di ricostruzione del contesto in cui inquadrare i rapidi sviluppi permessi da CRISPR e fare la tara alle aspettative molto alte che ha già alimentato in campo medico. Ma mette bene in luce le questioni etiche che la nuova tecnica solleva, soprattutto nella prospettiva di applicarla alla linea germinale umana” (Marco Motta, Le Scienze)
“Alcuni ricercatori ed esperti di sicurezza hanno messo in guardia: in mani sbagliate potrebbe essere utilizzata per scopi poco limpidi. I componenti si possono ordinare online per qualche centinaio di euro e come tecnica è facile da maneggiare, molto più facile di altre. Non è però così facile usare CRISPR nei garage, come facevano i ragazzi degli anni Settanta per costruire un computer” (Marco Ferrari, Focus)
“La versatilità e l’efficacia di questa tecnica hanno generato un grande entusiasmo nella comunità scientifica, viste le tante possibili applicazioni. Senza contare le grandi opportunità che si aprono per la ricerca di base” (Michele Bellone, Pagina 99)
“La nuova tecnica aggirerebbe dal punto di vista legale gli stupidi divieti, anche sulla ricerca, sugli Ogm imposti dal nostro paese, e dal punto di vista scientifico ci saranno più possibilità di proteggere la tradizione attraverso l’innovazione. L’Italia ha già perso il treno degli Ogm, non può lasciarsi sfuggire anche questo” (Luciano Capone, Il Foglio)
“Ora è la volta di CRISPR, un acronimo pressoché intraducibile che identifica una nuova e mirabolante tecnica di ingegneria genetica. Anche stavolta c’è molta eccitazione: la speranza, hope, diventa facilmente battage pubblicitario, hype. Negli ultimi due anni CRISPR è stata la star di migliaia di articoli. Una breve selezione dei titoli della stampa internazionale va da passo da giganti a idea che cambierà il mondo, da alba di una nuova era a ingegnerizzazione della specie umana, da motore della genesi a fine della vita come la conosciamo” (Antonio Polito, Il Corriere della Sera)