La tecnologia di modificazione genetica CRISPR è sulla bocca di tutti gli appassionati di scienza. È già protagonista di oltre cinquemila articoli scientifici e si è diffusa nei laboratori di tutto il mondo con una rapidità sorprendente. Ma siamo sicuri di usare questo acronimo inglese in modo grammaticalmente corretto? Come evolve la lingua alle prese con i neologismi hitech? In italiano, come in francese e in spagnolo, il genere neutro è praticamente scomparso. L’uso delle nuove parole che si riferiscono a oggetti inanimati, dunque, pone ai parlanti non anglosassoni un problema di scelta, nel momento in cui devono accordare aggettivi e articoli. Ha ragione chi usa CRISPR al femminile, come facciamo noi? Ma allora perché il laser è maschile? Se invertissimo i generi grammaticali di queste tecnologie, ne avremmo una percezione diversa? L’Accademia della Crusca ha incaricato Anna Thornton, dell’Università dell’Aquila, di rispondere alle nostre domande e lei ci ha spiegato che esistono delle tendenze ma non delle regole infallibili.

Anna Thornton
“Generalmente gli acronimi tendono ad assumere il numero e il genere della testa del sintagma”, ha premesso la linguista. Ma ci sono casi di conflitto che si risolvono col passare del tempo per le scelte inconsapevoli della massa dai parlanti. “Queste assegnazioni di genere si possono spiegare a posteriori ma non sono predicibili”, sostiene Thornton. Laser, per esempio, vuol dire “amplificazione luminosa per mezzo di emissione stimolata di radiazioni”. La parola chiave (la testa del sintagma) è amplificazione, eppure si dice “il laser” e non “la laser” per almeno due motivi. Perché questa è la sorte che capita alla maggior parte degli anglicismi che finiscono in –er, e che spesso si riferiscono a congegni, come il freezer. E perché il maschile è la scelta di default per le parole di genere incerto. Ma CRISPR allora?
La sigla vuol dire “Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats” (brevi ripetizioni palindrome raggruppate e regolarmente interspaziate), dunque il sintagma è femminile e plurale: ripetizioni. Ma le ripetizioni in realtà hanno soltanto ispirato la tecnica, che consiste in una proteina programmabile per la modificazione dei genomi. Se sottintendiamo la parola tecnica, allora si capisce l’uso prevalente, ma ancora non stabilizzato, del femminile singolare. Il fatto che la pronuncia corretta sia “crisper”, però, potrebbe spingere verso la scelta opposta, così come la regola del default che potremmo enunciare così: in caso di dubbio, usa il maschile. Thornton fa un altro esempio: le email. “Inizialmente molti usavano il maschile, perché pensavano ai messaggi”. Ora usano quasi tutti il femminile, perché ha prevalso l’accostamento con le parole lettera e posta. “Nel giro di vent’anni potremo tirare le conclusioni anche per CRISPR”. Fra le tante curiosità sulle assegnazioni di genere c’è la tendenza dell’italiano a usare il femminile per le automobili, anche se una parte significativa dei parlanti uomini usa il maschile per le vetture particolarmente potenti e prestigiose. Gli studi di psicologia, del resto, suggeriscono che il genere delle parole porti persone di madrelingua diversa a fare associazioni mentali diverse (si veda ad esempio il libro “La lingua colora il mondo, di Guy Deutscher, Bollati Boringhieri). Il maschile potrebbe enfatizzare la potenza di CRISPR, mentre il femminile potrebbe favorire l’associazione con caratteristiche come la precisione? È possibile, ma secondo Thornton ci sono aspetti del nome più importanti del genere grammaticale per quanto riguarda le ricadute sulla percezione comune. “In inglese CRISPR è una bella parola, perché evoca l’aggettivo crisp, che vuol dire fresco, in buona forma”. In italiano però questa associazione positiva viene meno. Per capire se questo nome è azzeccato per una tecnologia che è utilizzata in migliaia di laboratori in tutto il mondo e presto potrebbe regalarci prodotti di uso comune, bisognerebbe fare uno studio di “lexicon branding”, cercando le parole somiglianti dal punto di vista fonetico nelle lingue più parlate.