
Ci perdonerà Drew Weissman, ma questo passerà alla storia soprattutto come il Nobel di Katalin Karikó. E forse oltre a essere un premio da festeggiare, è anche un premio che dovrebbe farci arrabbiare. Perché la storia di questa scienziata è troppo straordinaria, per tutti gli ostacoli che ha dovuto affrontare e superare. Si dice sempre che le ragazze hanno bisogno di scienziate modello a cui ispirarsi, Karikó è un bellissimo modello ma speriamo sinceramente che non debba essere di esempio a nessuna, perché non è giusto che una ricercatrice di questo calibro sia stata costretta alla precarietà per decenni e non abbia potuto contare su una cattedra stabile negli Stati Uniti dove si è trasferita dall’Ungheria negli anni ’80 (all’Università della Pennsylvania risulta “adjunct professor”).
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