Record di sopravvivenza: la prima persona al mondo con un organo di maiale da più di due mesi

Al centro la paziente Towana Looney, a sx e a dx i chirurghi a capo del team che l’ha operata, Jayme Locke e Robert Montgomery (Credit: Mateo Salcedo/NYU Langone Health)

I pazienti trapiantati con uno xeno-organo prima di lei erano arrivati all’intervento in condizioni disperate, probabilmente è anche per questo che nessuno di loro è mai sopravvissuto per più di due mesi. Towana Looney in confronto era più sana quando ha ricevuto il rene suino editato per ridurre il rischio di rigetto, ha potuto beneficiare delle conoscenze accumulate con i primi tentativi, e il 25 gennaio ha festeggiato in buona salute il record dei sessanta giorni.

La cinquantatreenne dell’Alabama aveva donato un rene a sua madre nel 1999, poi aveva avuto la sfortuna di perdere la funzionalità del rene rimasto a causa di complicanze sopraggiunte in gravidanza. Aveva ormai perso le speranze di ricevere un rene umano compatibile, quando ha deciso di osare con uno xenotrapianto. Operata il 25 novembre 2024 all’NYU Langone Health, è la terza persona al mondo a ricevere un rene di maiale editato, la prima il cui rene sia stato modificato in corrispondenza di dieci geni, e al momento è l’unico essere umano vivente che va in giro con un organo di provenienza suina.

Towana è anche la prima persona che può sperare di vivere a lungo e bene dopo questo genere di trapianto sperimentale, autorizzato in regime compassionevole. Il suo rene infatti funziona normalmente, secondo quanto dichiarato dal chirurgo Robert Montgomery, anche se nessuno può escludere che in futuro possa presentarsi qualche problema. Certo a vederla non si direbbe che è una “paziente pioniera” più unica che rara, a differenza del primo xenotrapiantato di cuore (David Bennett, anche lui americano) che in foto appariva estremamente provato (per un resoconto su questo e altri casi di xenotrapianti si veda l’analisi uscita su Osservatorio Terapie Avanzate).

La paziente dei record è stata dimessa undici giorni dopo l’intervento, ha superato un principio di rigetto e vive ancora a New York, per essere seguita al meglio dai medici del NYU Langone Health, ma nel giro di un mese potrebbe essere libera di tornare nella sua città, Gadsden. All’Associated Press ha detto: “Mi sento una super-woman. Ho una nuova vita”.

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